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Meno off-road estremo, più versatilità e confort nell’utilizzo quotidiano. Con questa formula il rinato modello inglese cerca di diventare l'anello di congiunzione ideale tra due esigenze apparentemente inconciliabili
Seguire l’evoluzione di un modello, passando da una generazione all’altra, nel corso dei decenni, è un po’ come seguire l’evoluzione degli usi e i costumi della società. Cambiano i gusti, le esigenze, l’approccio alle situazioni e anche le automobili si adeguano. Sono, del resto, pur sempre oggetti realizzati per essere venduti e nessuno comprerebbe qualcosa di non adatto alle proprie esigenze o non in linea con il proprio gusto. Accade così che il fuoristradista duro e puro lascia gradualmente spazio a un utente che, pur continuando ad apprezzare le escursioni sulle mulattiere o dove la strada non esiste, non vuole più rinunciare a una certa dose di confort e modernità quando quello stesso veicolo lo deve impiegare in città o per andare a fare la spesa. La Land Rover Defender nasce, per l’appunto, con l’ambizione di conciliare queste due esigenze apparentemente inconciliabili e si merita un posto nella nostra Shopping list.
Perché comprarla. Il medico condotto che vive e lavora in Africa e deve spostarsi da un villaggio all’altro per le visite dei pazienti si terrà stretta la Land Rover Defender di una volta, quella - uscita di scena nel 2016 - con il telaio a longheroni e la carrozzeria di alluminio appoggiata sopra, per intenderci. E non solo per le prestazioni in fuoristrada: il vecchio modello, con meno elettronica ed elementi della carrozzeria lineari, è anche più facile da riparare lontano dai centri urbani. Ma tutte le altre persone, quelli che vogliono un veicolo passepartout, a suo agio tra le pietre e le salite impervie, così come tra i marciapiedi e le rotonde, troveranno nella nuova Defender una risposta adeguata alle proprie esigenze. C’è poi chi ha provato sulla propria pelle la delusione di trovarsi in difficoltà alla guida di una moderna Suv - non riuscendo a risalire la rampa del garage imbiancata dalla neve - e ha giurato a se stesso che la prossima auto sarebbe stata una vera fuoristrada. E c’è anche chi mai percorrerà una strada bianca diversa dal vialetto di ghiaia della propria villetta, ma la Defender l’acquisterebbe lo stesso perché gli piace e apprezza l’immagine del modello. Insomma, i motivi per mettersi alla guida della vettura inglese possono essere molti e non tutti, necessariamente, legati alle prestazioni off-road. I duri e puri del telaio a longheroni e degli assali rigidi probabilmente si rivolgeranno altrove, ma chi invece vuole una via di mezzo, valuterà certamente la Defender come una candidata.
Come va. Con la nuova Land Rover Defender, come accennato, sparisce la natura ruvida e senza fronzoli del modello precedente e il conducente può finalmente godere di tutti i plus di una macchina moderna in termini di confort e piacevolezza. Resta la suddivisione in 90 e 110 pollici del passo, ma nella conversione in centimetri si riscontra una crescita come, in pratica, per tutte le altre dimensioni della vettura. Una volta seduti (o meglio, arrampicati) al posto di guida, si nota immediatamente che l'anima spartana della vecchia Defender è un lontano ricordo. Il conducente può (finalmente) godere di un ambiente accogliente e lo sfoggio degli ormai onnipresenti display è misurato. Su strada la nuova figlia d'Albione si muove bene, nonostante la massa non proprio contenuta: 2.509 kg in ordine di marcia dell’esemplare provato da Quattroruote nel luglio del 2020. Ma il motore, un quattro cilindri 2.0 litri turbodiesel da 240 cavalli, è adeguato e l’accoppiata a un cambio automatico a otto rapporti ben calibrato aiuta a dissimulare, in movimento, il peso. Anche i numeri confermano questa disinvoltura: secondo i dati rilevati dal Centro prove di Quattroruote, lo 0-100 km/h viene coperto in 8,5 secondi e per riprendere da 70 a 120 km/h se ne impiegano 9,1, a minimo carico. La velocità massima e di 191,3 km/h. Si percepisce subito un ottimo livello di confort sia a livello sonoro sia per quanto riguarda le imperfezioni del fondo, che vengono trasmesse all’abitacolo. E, non dimentichiamolo, qui c’è una scocca portante decisamente più rigida di un’accoppiata telaio più carrozzeria. Lo sterzo, abbastanza preciso e progressivo, è più vicino per risposta a quello di una moderna Suv che a una vera fuoristrada. Questo quadro generale trova poi altri riscontri quando la velocità su strada aumenta: la Defender si comporta in modo impeccabile e fa dimenticare le incerte reazioni o l’eccessivo dondolio di modelli più specialistici. Bene i freni, penalizzati però dalla gommatura e dalla massa. Dopo averla guidata, si apprezza il lavoro fatto dalla Casa inglese per renderla un’ottima vettura su asfalto. E fuoristrada? Diciamo subito che, utilizzando la metafora della coperta troppo corta, alla Land Rover è riuscito di allargarla un po’. Con angoli di attacco e di uscita, rispettivamente, di 38° e 40° (quello di dosso è di 28°), la fuoristrada britannica va ovunque. Supera bene tutte le prove classiche e, per esempio, nella pendenza laterale non fanno paura nemmeno i 55° d’inclinazione del nostro percorso. Una grossa mano, utile anche a chi non è un provetto pilota off-road, la dà il sistema Terrain response: oltre ai due programmi per la guida su strada (Normal ed Eco), prevede cinque setup dedicati al fuoristrada, più uno personalizzabile. Secondo la funzione scelta, l'auto adatta alla bisogna la risposta dell’acceleratore, il controllo dei differenziali e il controllo della trazione. Inoltre, è anche possibile variare l’altezza da terra di 75 millimetri, che possono essere quasi raddoppiati in condizioni ancora più estreme, come quelle di un guado.
La vita commerciale. Secondo le Analisi di mercato di Quattroruote Professional, dal maggio 2020 al primo trimestre 2022, nel nostro Paese sono state immatricolate 3.243 Land Rover Defender. Ricostruire la gamma e le varianti è un’impresa ardua, da mal di testa: basti pensare che, fino al dicembre 2021, la nostra Banca dati ha censito 93 combinazioni! Ma andiamo per gradi. Al momento del lancio, la gamma era composta da due varianti di passo, 90 e 110, declinate in quattro motorizzazioni: 2.0D SD4 200 CV, 2.0D SD4 240 CV, 2.0 Si4 300 CV e 3.0 I6 da 400 CV, le prime due a gasolio, le ultime due a benzina. Per tutti gli abbinamenti erano disponibili quattro livelli di allestimento: Standard, S, SE e HSE. Per la 2.0D SD4 240 CV e la 3.0 I6 400 CV era inoltre a listino l’allestimento First Edition, mentre solo per la seconda c’era, in più, la variante X. Con la gamma 2021, le cose si complicano ulteriormente. Debuttano i motori 3.0D I6 da 200, 250 e 300 CV, mentre solo in abbinamento alla 110 c'è il motore 2.0 Si4 Phev da 404 CV. I livelli di allestimento salgono a sette per tutte con l’aggiunta delle X-Dynamic S, X-Dynamic SE e X-Dynamic HSE. Resta la First Edition assieme al 3.0D I6 250 CV e 3.0 I6 400 CV, mentre l’X è abbinato al 3.0D I6 da 300 CV, al 3.0 I6 400 CV e al 2.0 Si4 Phev da 404 CV. Con la gamma 2022, entra a listino il motore 5.0 V8 da 525 CV, ordinabile con i soli allestimenti V8 e Carpathian Edition. La gamma, poi, si arricchisce delle versioni Hard Top Standard per la 90 e Hard Top Standard, S, SE e HSE per la 110, tutti caratterizzati dal fatto di portare in dote l’omologazione N1 (autocarro). Scompare la First Edition e viene inserita a listino l’XS Edition, sia sulla 90 sia sulla 110. A parte questo, in abbinamento alla carrozzeria più lunga c’è un motore in più: il 2.0 Si4 Phev da 404 CV, che resta appannaggio di questa versione.
Che cosa si trova sul mercato. La disponibilità di Land Rover Defender d’occasione e km zero è discreta. Si parte dai 53.000 euro di una 90 3.0D I6 a km zero agli oltre 160.000 di una 90 5.8 V8, sempre a km zero. Le migliori occasioni come rapporto prezzo richiesto/valore reale del modello si trovano nella fascia tra i 60.000 e i 70.000 euro, all’interno della quale si trovano esemplari ben accessoriati e con pochissimi chilometri percorsi. A proposito di chilometraggio: quello medio delle vetture in vendita è davvero molto basso, circa 30.000 km, il che mette abbastanza al sicuro l’acquirente sullo stato d’uso del veicolo. Non bisogna, tuttavia, abbassare la guardia ed è il caso di controllare con scrupolo la provenienza della Defender d’occasione (ufficiale oppure d’importazione) a cui si è interessati, oltre a verificare che sia stata effettuata tutta la manutenzione prevista. Che, ricordiamo, ha anche scadenze scandite dal tempo e non soltanto dai chilometri.
Quanto vale davvero. Secondo l'Analisi di mercato di Quattroruote Professional, una delle prime Land Rover Defender del 2020, la 90 2.0 SD4, con 41.000 km, vale circa 40.700 euro. A parità di condizioni e motore, una meglio allestita HSE vale invece 57.200 euro. A queste cifre vanno aggiunti, rispettivamente, 4.100 e 4.000 euro per la versione a passo lungo 110, sempre a parità di condizioni e motore. Queste valutazioni rappresentano una stima degli esemplari più economici. All’estremo opposto, una 90 3.0 ID6 X del secondo semestre 2021 con appena 12.000 km è quotata 89.700 euro, mentre per l'omologa 110 il valore residuo sale a 92.200 euro. Anche in questo caso vale lo stesso discorso già fatto per altri modelli della nostra Shopping list e riferito all’attuale condizione del mercato: la forbice tra le richieste dei commercianti e il reale valore dei modelli trattati si è ampliata a causa di una certa penuria di prodotto nuovo, che si ripercuote sugli esemplari d’occasione. Una forbice che, lo ripetiamo anche in questa sede, va ridotta in fase di trattativa con il rivenditore.
I costi di gestione. Le spese fisse per mantenere una Land Rover Defender sono piuttosto alte. La tassa di possesso per la 2.0 SD4 da 240 CV è di 552 euro; quella per la più potente 3.0 I6 da 400 CV arriva sino a 1.009 euro (tariffe della Regione Lombardia). Anche il costo della Rc auto risente del tipo di vettura e della potenza dei motori: un quarantenne della provincia di Milano, in classe d’ingresso, pagherebbe in media 1.700 euro con la versione meno potente, decisamente di più con quella più prestante. A causa delle cifre in gioco, bisogna aspettarsi pure importi elevati per le coperture furto e incendio (il premio si calcola anche in base al valore assicurato), con la prima che risente fortemente anche del fatto che la Defender è un'auto ad alto rischio furto e, pertanto, molto penalizzata. Di pari peso, cioè elevato, anche i consumi. Secondo i dati rilevati dal Centro prove di Quattroruote, la 2.0 turbodiesel da 240 CV oggetto della nostra prova percorre 9,4 km/litro in città, 10,9 in statale e 9,5 in autostrada: massa e scarsa profilatura aerodinamica hanno certamente la loro importanza, sotto questo profilo.
Il costo della manutenzione ordinaria. La Land Rover Defender 2.0 SD4 da 240 CV effettua il primo tagliando a due anni/34.000 km. L’intervento consiste nella sostituzione del lubrificante (7 litri di 0W30 STJLR 03.5007 C2) e del relativo filtro, del fluido freni e del filtro antipolline, per un totale di 373 euro. Oltre a queste operazioni, in occasione del secondo tagliando, previsto a quattro anni/68.000 km, bisogna aggiungere pure il filtro aria motore e il filtro gasolio, facendo lievitare la spesa a 503 euro, cifra che comprende anche l’aggravio della manodopera. I prezzi che abbiamo indicato, ovviamente, sono indicativi: quelli citati si riferiscono a un costo orario medio della manodopera di 70 euro/ora e a un prezzo del lubrificante di 28 euro/litro.
La rinascita della Pony Coupé
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